ItZenGe: Mercoledì, 06.01.2010, 10:40

Nevicchia, fa fredduccio, siedo al “Mac Donald” di piazza del mercato a Basilea (Basel per gli ortodossi) e guardo giù da una finestra al primo piano del ristorante. Un grande albero di natale decorato con palline di varia grandezza e tutte “rosso scuro”, mi ricorda che il “Natale” è finalmente passato. Tram che arrivano, gente che sale e che scende, tram che ripartono. Qualche bancarella, pedoni vestiti pesantemente, molti con la cuffia o il cappello, che vanno su e giù per la piazza. Ascolto distrattamente la musica di sottofondo, guardo il palazzo municipale davanti a me, con le facciate “rosso scuro”, affrescate con ritratti di cortigiani. Il campanile di una chiesa; una donna anziana con borsa mi passa davanti. Guardo l’orologio; non ho fretta; guardo un chiosco che vende pane fatto in un forno a legna. La strada è bagnata e leggermente coperta di neve. Ogni due o tre minuti arriva un tram per lo più verde, con scritte pubblicitarie, poi riparte. Un’altra signora con i capelli rossi aspetta il tram; chissà per dove? Ecco un altro tram che porta una scritta: “Basilea va fuori!”. Guardo il cielo lievemente grigio e un campanile dorato sul tetto del municipio. Arriva un tram verniciato in giallo con la scritta: “arrivo tre volte per notte; passanti che camminano ininterrottamente.

10:50

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